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Caserma FiorePordenone, 2006

Concept
L’intervento si origina dallo stato di eccezionalità di spazio vuoto esistente all’interno della città, la sua permanenza, attraverso una reinterpretazione, è l’elemento di caratterizzazione del progetto che vuole dare continuità al paesaggio urbano riproponendone la complessità attraverso spazi e volumi tra loro interrelati.
L’idea generale considera condizioni sociali in continuo cambiamento e che in genere sfuggono a indefiniti programmi pianificatori.

Il riaggancio di parti di città inespresse e interrotte contribuisce alla vitalità dell’area e al suo inserimento contestuale (lo si interpreta come un’operazione di riordino consapevole).
Il processo di occupazione del sito opera a favore di un concetto di unitarietà dell’oggetto architettonico (spazio costruito) e dell’oggetto verde (spazio costruito vegetale).
La stratificazione volumetrica e la dinamicità del suolo si propongono di declinare nelle molteplici forme possibili diversificate occasioni di esperienza funzionale e sensoriale.
Ogni spazio e volume ha un coinvolgimento diretto con la vita urbana ed è chiamato a parteciparvi attraverso la sua formalità esterna e funzionalità interna.
Lo spazio aperto è un fuoriscala dimensionale e rappresenta l’evento anomalo nel disegno urbano capace di attirare attività e attenzione.

Occupazione del suolo
Il processo di formazione di questa parte di città è avvenuto attraverso una lettura del sistema edificato, inteso come condizione di bordo attivo, nella convinzione che il riannodo con il tessuto urbano esistente sia una condizione necessaria per originare nuove urbanità.

La mancanza di identità del luogo nel suo intorno (manca una precisa riconoscibilità) ha condotto alla articolazione e alla multifunzionalità nel disegno dell’area spingendo al passaggio dalla città semplificata (casa nel lotto con giardino e assetto della mobilità senza gerarchie) alla città complessa in cui la predominanza dell’occupazione pedonale è sostenuta da una permeabilità carrabile diffusa ma non invadente e il sistema edificato genera occasioni di rigenerazione urbana e sociale.

Crediti
Pordenone, 2006
Committente: La città complessa
Progetto: Made associati _ Michela De Poli e Adriano Marangon

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